Io sono.


Ho corso fino a non poterne più. Ho corso fino a non avere più fiato . Dimenticando chi fossi, dove andassi e perché stessi  scappando.

Sentivo solo le tempie pulsare, il cuore che spingeva in petto per uscire, le gambe tremare e il petto dolere ad ogni respiro.

Ho corso fino a cadere, senza possibilità di ripresa, infine inerme.

Ho volto lo sguardo intorno e non ho visto  che neve.

Mi sono girata con il volto al cielo e ho respirato freddo, mentre fiocchi di ghiaccio scandivano il tempo, danzando lievi a carezzarmi il volto.

Un manto candido si è posato su di me, avvolgendomi e freddando ogni brace.

Il sonno mi ha colto e ho trovato te.

Mi guardavi in silenzio dal tuo pulpito incorporeo, dedicandomi amore con ogni silenzio, con ogni gesto mi chiedevi di scegliere, ancora una volta, di essere in me.

Io sono.

Inquietudine


Sogni che mi avvolgono, mi tormentano con spire fumose e rantoli deliranti.E’ troppo tempo che la mia mente non ha pace, nel sonno io cerco ristoro. La morte che mi si presenta come un dilemma: ho visto la vita spegnersi in me e davanti ai miei occhi e non la rispetto più, perché ora mi fa paura.

Mia madre cerca di essere malata, da anni, cerca di avere il male peggiore e non vive e la gente che ha riso e vissuto intorno a lei muore. Mi sembra una bestemmia questo suo modo di vivere e mi soffoca e mi perseguita, perché non c’è mai gioia da lei, solo promesse tacite di dolore. Non la sopporto più, sinceramente. Se cerco di allontanarmi per trovare serenità, arriva un malore, esami nuovi per nuove cose e io mi sento raggirata, perché mi vuole legata a sé per senso di colpa.

Ciò che è ancora beffa per me è che sono fuggita da lei da tempo, per non morire, sono seria. Mi ha dato poco, tante incertezze e incubi per sempre.

Stavo meglio, ho provato a chiamarla per far finta di niente, per ignorare la mia rabbia e lui mi ha fatto sentire un niente, colpevole: sta andando a fare un esame, non si sa cosa ne uscirà fuori, non riesce a mangiare…. e io come sempre: come , perché, che succede (ancora)?

Torna nonna, torna ti prego, anche fosse in sogno, perché ho un disperato bisogno di te, delle tue parole: tua figlia mi fa male e ho bisogno che tu mi capisca.

Se dovessi pensare al mio bene, unicamente, taglierei ogni residuo legame con mio padre, che comunque è già assente da sempre, con mia madre che è Ego allo stato puro e non permette ad altro di esistere.

Non so cos’altro aggiungere… mi è passato il momento duro, ora mi lascio scorrere e aspetto che le emozioni fluiscano via nel ciclo continuo che é la vita tra presente, passato e futuro.