E non ci resta che l’orizzonte lontano. Quando tutti escono e si allontanano, mentre ci sono e mentre se ne vanno, quando le parole sono vane, bolle di sapone e tu, di colpo, in un istante, smetti di lottare: per farti sentire, per farti capire, per mostrarti… smetti di provarci e sei te stesso finalmente, senza sforzo, mentre guardi là: l’orizzonte irraggiungibile, chimera di promesse di un luogo migliore.
Io non guardo più l’orizzonte, per non doverci credere, ma lo sento al centro dei miei pensieri e penso che un giorno , in qualche posto, sarei potuta essere migliore, felice, amata per me stessa.
Si fanno scelte in ogni istante, prendendo e lasciando e ci si convive, anche quando il risultato è caotico.
Niente gomme da cancellare, niente fili da disfare, solo giorni nuovi, finché il tempo della vita scorre per provare ancora e ancora.
Sono ferma, rivolta all’orizzonte e mi godo il momento solenne, senza risposte.