Ridarola senza senso


 

Vi capita di ridere da soli di voi stessi? E’ una cosa davvero strana, perché una volta innescata, porta a deridersi di più.

Per esempio, stavo appropinquandomi a scrivere, per pura necessità, sono così sciattamente scrittrice di ego, che non mi preoccupo di ciò che andrò a gettare sul rigo: io scrivo, mangio, dormo, leggo… è uguale.

Volevo aprire la pagina in WordPress degli articoli, non Nuovo Post, ma dalla bacheca, sotto… Articoli, per l’appunto. Invece, mi sbaglio e chiudo internet. Una sciocchezza, una svista, ma spontaneamente, mi è venuto da fare una faccia basita e contrariata chiudendo le dita a becco e facendo il gesto classico del ” ma che cacchio fa questa?”. Rendendomi conto di essere sola, mi sono sentita stupida al cubo e mi è venuto da ridere e ridendo da sola, di me stessa, mi è venuto da ridere di più!

Fra un po’ pensavo di raccontarmi qualche barzelletta e saggiare le mie capacità: potrei sempre farmi assistere a un mio cabaret!

Io in fondo mi piaccio tanto, proprio come sono, ho solo paura di restare una maschera per sempre.

Il dado è tratto


Ho tirato i dadi, sfidando la sorte, ho guardato il grazioso cubo volteggiare sullo spigolo, mentre l’altro si fermava, lui cadeva e io lì ferma. Non si gioca col destino, cioè, insomma, non si ferma il suo percorso… ruzzola, volteggia e s’impenna! Dov’è ? Sotto il divano. Ecco, il mio destino si rivela: tra una ciabatta dimenticata e un ciuffo di polvere.