Mettetemi un bavaglio, anzi no: legatemi le mani. Scrivo e scrivo, quando l’acqua bolle, la temperatura sale e il vapore fa saltare il coperchio. Faccio uscire un po’ di cose che ho nella testa e posso rimettere il coperchio al suo posto.
C’è un altro argomento su cui rifletto e che non amo condividere, ma c’è modo per ogni cosa. L’intimità tra due persone è un’esperienza sublime, quando c’è intimità. Si può fare l’amore spesso, si può farlo con chi si vuole, ma l’intimità è un’altra cosa, per assurdo, mi viene da sottolineare. All’inizio si è più spavaldi, più bugiardi, ma anche più sinceri, perché tra le spacconate si dice qualcosa di vero, poi si cresce un po’, ci si conosce meglio, ma in realtà ci si conosce sempre meno; più che altro si creano delle abitudini uguali, per sentirsi uniti. L’ intimità si perde, soprattutto l’uomo deve idealizzare la donna, che dev’essere affidabile, sicura, dolce, forte e dalla sessualità non manifesta, perché quelle sono cose private… e va bene, ma poi le cose private sono taciute, fatte, ma non dette e non è la parolina volgare e tenera che fa l’intimità, al massimo fa gioco. Ho la netta sensazione che alle donne non sia ancora concesso parlare del proprio piacere. Non a caso, personalmente sto soffrendo svariate e manifeste tribolazioni, per scrivere ciò che penso senza essere esplicita.
La donna ne può scrivere, ne può parlare con chi vuole, ne può fare programmi, film… ma nell’ ambito della propria
camera da letto? Se lui è in imbarazzo, è impossibile. Non lo so come andrà, forse la nuova generazione (io ho trentadue anni) sarà più libera? Ne dubito, penso sia più esplicita, ma non è ciò che serve, non è la sessualità aperta, non è la trasgressione, io parlo di vera intima connessione su vari livelli.
Tra l’altro penso che non ci sia uomo o donna che può interferire nel cuore di chi ami se ciò che vi unisce è così stupendamente imperfetto da essere irreplicabile.Torno a ciò a cui pensavo a vent’anni: lui dev’essere anche il migliore amico, nel proprio cuore, quello con cui ti senti intimamente spoglia, con cui puoi ridere e sbagliare, puoi fare cose fantastiche e costruire castelli per aria, mentre le scemenze colossali saranno risate da condividere e fare l’amore diventa il gioco più bello, sinceramente.
Se l’uomo avesse coraggio di essere così, lei non salperebbe per fantasie lontane e lui amerebbe stare con lei.
Ogni emozione nasce dentro, ogni desiderio nella testa, non servono grandi scenari, ma persone speciali.
Adoro in particolar modo l’ultima frase del tuo post! Complimenti! 😉
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Grazie, ed è così vero da essere complicato, perché se togli gli orpelli ci vuole sostanza! Grazie di essere passata, ciao! 🙂
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E’ strano… noi donne siamo ancora molto riservate sul sesso… Noto, per esempio, imbarazzo in alcune mie amiche a raccontare deterninate cose intime, non le vogliamo dire per paura di essere giudicate. E’ normale quindi essere “discrete” anche con il proprio compagno. Ma se, come dici tu alla fine del post, trovi la tua parte mancante, tutto diventa più bello.
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E col passare del tempo le amiche si fanno più timide,perché abbiamo un ruolo che ci cuciamo addosso da noi, ma ci si può lavorare… la vita va assaporata appieno! e la persona giusta ,tante volte è solo in ruolo quanto noi…
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Secondo me il sesso ormai e’ un leone sdentato…ruggisce ancora ma non fa paura…e’ proprio l’intimità… il fondersi…la fusione senza residui cio’ che ci e’ sconosciuta ormai e come ogni cosa sconosciuta la temiamo. Se il rapporto arriva ad un certo punto dove tuto diventa un toccarsi automatico,allora il rapporto stesso bisogna rovesciarlo,proprio come si fa con un maglione e trarne alla luce la trama…cosi che tutto quello che di piu’ intimo abbiamo ci si condivide…e’ il primo passo verso la complicita’..verso il ritrovarsi..verso l’amore duraturo.
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E’ così, proprio così. Ed è quella intimità, sensualmente attraente, è quella che fa sospirare una donna, il gioco mentale, la promessa di un mondo a parte, di fantasie, di lentissime carezze. la sessualità femminile è un lungo cammino verso la cima e a prendere la macchina non vale, neanche la bicicletta.
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