Felice, immensamente felice


E se solo una persona volesse essere felice?

Sì, lo so che è la massima aspirazione di tutti, lo so che ogni uomo cerca la sua felicità sulla terra, ma non ci credo poi così tanto. Penso ormai che gran parte di noi trovi conforto nel crogiolarsi nelle proprie disgrazie, penso che siamo così profondamente soli che a volte, l’unico modo per trovare un briciolo di attenzione negli altri, sia ispirare compassione.

Voglio essere felice, immensamente felice, sguaiatamente felice, senza pudore !

E se non posso esserlo, non è lecito che io possa soffrirne in santa pace?

Lasciatemi nel mio angolo buio, sulle gelide piastrelle sbeccate, mentre spio i rami che sventolano fuori dalla finestra , tra i fori della tapparella.

Ogni passo, ogni movimento tra i piani fa scattare l’allarme nel mio cuore: chi è , cosa vuole, perché ?

E i passi si allontano e l’angoscia si distende e mi chiedo perché quando si vuole essere colmi di una felicità bruciante, la delusione di non ottenerla possa tagliare le ginocchia con un colpo secco, in una muta preghiera di soccorso.

Da dove arriva l’ebrezza estatica che fa accelerare i battiti e risveglia i sensi sopiti? Quella voglia di aprire le braccia al cielo e volteggiare fino a non poterne più, fino alla vertigine più alta e poi lasciarsi cadere stremati, mentre le risa salgono dal cuore alla gola esplodendo in uno scroscio di scintille arcobaleno.

Dove si può trovare quella voglia di vivere così contagiosa da infondere la forza di un battaglione, da ispirare la sicurezza di un generale e la motivazione del migliore stratega?Volendo solo essere immensamente felice, che mi importa di cercare soldi, di ottenere fama, di essere onorata con reverenza, se tutto quello che mi basta è che tu mi stringa forte, così forte tra le tue braccia da non cadere più?