Quando il bene col male fecero amore


ToGether (Angel LOVE Devil)

“Non ti ho chiesto di venire.”

“Ho scavato roccia dura con le mani, non ho  unghie, non ho artigli, ma sono ,qui.”

Lo guardò bene, non si accorse di avergli preso già le dita, delicatamente sui palmi, abbassando lo sguardo si accorse con orrore del sangue che le copriva e lacrime calde presero a scorrere sulle gote bianche.

” Mi dispiace, non immaginavo di causarti tanto dolore, pensavo fosse meglio così. Non potevamo, non c’era modo.”

Soffiò su quelle mani martoriate, sollevando lo sguardo incapace di sfuggire al momento, al sentimento che li legava in quella follia, da sempre, da prima di ogni perché.

“Non hai capito ancora? Non è bastato il tempo che ci portiamo dietro? Non voglio più combatterti, mi arrendo. Che sia il caos, io non voglio più sacrificare noi per l’equilibrio cosmico.”

Con gli occhi ardenti la implorava di cedere, ma non ce n’era bisogno: non sarebbe più riuscita a separarsi da lui. Un’eternità non bastava per sopire la passione, il folgorante impeto che li attraeva era al culmine, che fosse la fine, non ne potevano oltre.

“Non ti lascerò più, non posso. Semplicemente mi è impossibile. Ho visto troppo e troppe vite ho sorretto. Sono stanca dei pianti, delle preghiere, di tutto il dolore a cui devo portare conforto. Non ne posso più. Ho passato le ere a illuminare le menti, a donare speranza, senza mai averne, senza mai goderne.”

“Ho passato le ere a ruggire nei campi di battaglia, a gonfiare i petti di orgoglio, a seminare coraggio e devozione. Non potendo io lottare, né combattere per ciò cui protendevo. Ho disertato e non torno indietro, che sia la fine, la loro e la nostra, ma troverò la morte tra le tue braccia.”

Posò il capo sul suo grembo e lei gli accarezzò il capo, come fosse consuetudine, come fanno gli antichi amanti. Cominciò il canto lieve dei tempi:

“Abiterò il tuo cuore, sorgerò nel tempio, ruggirò il furore, punirò lo scempio. E il tempo scorre nei campi di grano, il tempo miete la vita d’umano. E il bene col male si alterneranno, l’eterno rivale perenne ameranno. In circolo eterno l’amante segue, il proprio amato, senza ambir requie.”

Egli chiuse gli occhi stanchi, piangendo il canto dei condannati.

“Non patire più, ‘ché l’amore ci assiste. Stiamo insieme, stringimi forte e di questo inferno faremo la nostra alcova. Periranno tutti e noi saremo la loro colpa, che li abbiamo assistiti e ora gli togliamo la gloria.”

“Sei la creatura più bella e sempre ti ho amata, da lontano ammiravo colei che portava speranza tra i soldati lesi. Ero io, là, sulla collina, che altro non potevo che osservare, dopo aver acceso nei cuori tutto l’ardore.”

Prendendogli il volto tra le mani e guardandolo con sentimento acceso, sussurrò sulla sua bocca di brace :” Io ti vedevo, quando sfilavo tra i corpi affranti, ti sapevo vicino e agognavo il tuo respiro. Pregavano me, implorando pace, dopo aver da te raccolto la forza per combattere. Non è nostra la colpa, è la nostra natura, mentre loro altro non sono che miseri e pavidi esseri. A ogni bene siamo sottratti e loro sono un cerchio senza fenditura. Finiamo tutto, adesso, non m’importa! Mi basta che mi baci e con forza mi sorreggi e io, non conosco paura”.

E il bene col male fecero amore, senza più riguardo per l’umana condizione, senza più curarsi del loro scempio, della stoltezza e del poco arbitrio.

Nel tempio del sempre si fecero amanti, mentre pietra sulla pietra l’eterno crollò.

Non ci fu il pianto più, né l’orrore. Spazio candido di silenzio ammantato e nel centro immacolato, un piccolo fulgido palpito d’amore.

 

10 Pensieri su &Idquo;Quando il bene col male fecero amore

Lascia un commento