Arte e Ragione


Inchinandosi le pose un bacio sul piede scalzo.

La ragazza intimorita gli sorrise da sotto le palpebre schiuse, ma l’uomo restò chino, immobile.

Allora, lei sospirò, curiosa di vedergli gli occhi, celati dai capelli sparsi sul volto.

Protese la delicata mano verso di lui e con un cenno tremante gli toccò il mento.

Fu un’emozione nuova, inattesa, ma si diede coraggio e con un cenno gli sollevò il volto da poterlo scrutare.

Mai uomo fu più bello, mai uno sguardo più penetrante, i suoi occhi erano braci, liquidi diamanti neri che splendevano incastonati in un volto perfetto.

Maschio, comprese il significato nel momento stesso in cui percorse le linee decise che lo tratteggiavano: il naso dritto e fiero, gli zigomi taglienti, la mascella arrogante, la bocca disegnata in un sorriso spavaldo.

Quegli occhi l’avevano allacciata e non sapeva più liberarsi e non voleva più affrancarsi.

Lui la squadrò serio e poi le fece un sorriso aperto, una luce rincuorante che l’avvolse in un abbraccio di sole.

Le sfiorò le dita e la lasciò fremente, non capiva,non sapeva, ma si fidava ciecamente.

Le prese la mano e si sollevarono insieme, le baciò a fronte e lei  sorrise felice.

E così, tenendosi per mano accadde che Arte e Ragione si avviarono sul lungo viale dell’Amore.