Biancaneve e il guerriero nero


Di soffuso rossore le gote candide paiono mele,

come vita che arriva a sgorgare,

linfa passionale nell’incarnato fragile.

La mano minuta e delicata,

le dita sottili allungate,

pareva inverno in piena estate.

La mise in groppa al suo destriero,

bianco s’intende,

le sue vesti di nero.

Aveva uno sguardo

che mille promesse

infrante tutte in un bacio ardente.

Lascia che cantino

di principi azzurri,

‘che il nero guerriero le prende tutte.

La bella di neve candida

la pelle aveva

e mai più fu ritrovata, ma rideva, oh, se rideva!

di getto


rubiconda la mia stella

si consuma nella valle

prende fuoco mane e sera

e m’avvolge come scialle

mi sovrasta in un accordo

di stonate litanie

mi contorco e mi rivolto

sono andate le malìe.