Il circo della vita


e come Alice nel Paese delle meraviglie , d’un tratto al morso del biscotto mi ritrovo.. braccia e gambe fuori dagli usci e ciò che mi pareva a mia misura, si restringe, con un senso di soffocamento atroce.

il marinaio, la bambina, il coniglio, il guerriero, tutti i me che insieme si stringono e cercano invano di alzare le mani, con proteste a tutto fiato si ribellano, cantando i moti rivoluzionari.

e sì che partivo bene, come il migliore giostraio errante, coi suoi trucchi immagignifici, le sue illusioni teatrali, i paradossi tutti infiocchettati, ma arriva il mattino che tutto rivela e non c’è granello di polvere che non si appaia nel suo raggio indagatore.

i compartimenti stagni mostrano le crepe e le lacrime copiose passano indenni, rimirando i pavimenti lustri il folletto ride, sguaiatamente e scomposto, col suo alito fetente di carogne maldigerite.

suona in lontananza il carillon dei miei ricordi, portando seco gli ultimi turisti, di questo cuore che non sa stare al proprio battito composto.

signore e signori, vengano, vengano! questo è lo spettacolo della vita!

Che fine fa il marinaio che salpando se ne va?


Quando il mare chiama, lui risponde ripartendo e lesto slega i bardamenti del focoso destriero.

Salpa senza pensiero, col core che s’alza in gola, per la tema del funesto.

Non è scelta del navigatore quale giorno il suo levare.

Egli semplicemente vive del suo mare.

Buon viaggio marinaio stanco,

non domandarti risposte

cadranno.

La impostora


Buona sera, anzi buonanotte!

Io mo’ vado a nanna con una lettura a portata di mano che durerà il tempo di calarmi le palpebre e cadermi l’ebook reader sul letto, con sobbalzo del polso che mi sveglierà col cuore in tumulto e poi, testarda, cercherò di leggere ancora un po’, finché rinuncerò di fronte all’evidente incapacità di comprendere le parole che scorrono sotto i miei occhi pesanti.

Ok, prof che torna dal mio passato scolastico sempre più lontano: una frase impossibile, lunghissima, ma l’ho fatto apposta 😛 !

Non credo proprio che questo post apparirà se non nei miei amici che mi seguono ufficialmente, non penso di acer risolto.

Un attimo fa non riuscivo neanche a scrivere l’articolo, dopo aver fatto l’accesso.

Sono convinta che ho accoppiato troppi account e ingarbugliato la faccenda. Ho alleggerito, perciò speriamo bene.

Ho pubblicato una recensione per una raccolta di poesie.. che gioia! Moi!

Perdono se non metto nessun link.. ma la recensione porta mio nome e cognome. Mi spiace dare una coltellata nel cuore a chi crede con fede che mi abbiano battezzata Felina Felicediesseredonna.

Ebbene sì… sono un’impostora!!!

Oh, me tapina.. chiedo venia, pietà!

Smackiss! ♥

Il buongiorno si vede dall’oro che ti ritrovi in bocca


Tu come ti sei svegliato? Pepita d’oro? Controllato sul cuscino, sotto il letto… niente? Strano!

Perché questi detti allora? Comunque a parte che l’oro scarseggia, speriamo di aver risolto la questione dei miei post invisibili. Liù mi rincuora, grazie ancora!! Siete stati stupendi, è inebriante trovare persone così, mi avete dato uno sprint, davvero, poi di questi tempi.. In estate è inutile, sarà sempre la stessa canzone: “I feel dumb”.

Il mio PC Intel® Core™ Duo Processor T2600, ha le batterie che producono un tale calore da poter mandare avanti un battello alla Tom Sawyer per il Mississipi per giorni.

Io lo sollevo un po’ lasciando libera la ventola come dice Gaia,ma è bollente davvero! E poi dà la scossa, prova tu a usare il dito per selezionare invece del mouse, scossette garantite, il polpastrello finisce informicolato.

Buona giornata amici miei!

Da blogger a blogger


Ok, è una vergogna chiederlo perché si scopre la mia parte narcisistica… pazienza!

Io non sono una follower di Felicedi…. e lo so che è una follia! E’ un blog pazzesco, sì, lo so, fa niente, magari un giorno..

Lei mi sta sui marroni..

Comunque dopo questa premessa demenziale, volevo sapere se voi vi ritrovate nelle categorie in cui inserite i vostri post.

Exemple. Scrivi un post dal titolo “Amor che amato ti ho, mo’ basta però ” e lo metti in categoria poesia e magari pensieri, ok?

Se poi vai a cercare i blog da leggere, oltre a quelli in BLOG CHE SEGUO, li trovi appunto nelle categorie: diario, pensieri, poesia, racconti, attualità….

Se vai nelle categoria poesia e pensieri troverai il tuo post “Amor che amato ti ho, mo’ basta però”, e ti fai un’idea di cosa stai appioppando ai lettori.

Io controllavo il risultato, dopo aver pubblicato il post. Ora, non posso, non appare più. Volevo solo sapere se è una cosa tipo La7 e MTV che mi scompaiono dal digitale continuamente, ogni volta che risintonizzano per lanciare un’altra regione, o se sono io a essere oscurata, tipo “lei no, lei non la mostriamo più! Rompipalle d’una donna felice di esserlo!”.

Mi sono esplicata bene, invero.

Se qualche anima pia volesse accendere il suo faro per illuminare il mio cammino (sull’acqua, sono speciale sì), sarei tanto grata… da ringraziare con un grazie.

In un certo senso… mi dileguo.


In un certo senso.

In un certo senso è tutto così: relativo. Possiamo esprimerci ovunque, meglio in rete che in casa, ma questa bulimia di opinioni e cibo, di poker e alcolici, uscite notturne in cerca di sesso e chat che scottano… in un certo senso mi sa che il silenzio fa paura.

Io lo temo, da un po’. Quando lo affronto e guardo i miei demoni nelle iridi infuocate, mi sento più forte. Come il telefono che è il mio girone dantesco, se potesse avere le corna, mi parrebbe più coerente. Il max è farci due foto, scaricare applicazioni cretine per addobbarlo bene, ma usarlo per il suo principale scopo.. giammai!

Ho le mie ragioni però. Non è possibile che le telefonate siano sempre deludenti, talmente deludenti che sto male un giorno intero. Notizie orrende, sfoghi, scene mute.. il mio disagio cresce e vorrei chiudere così, senza spiegazione per favore.

In un certo senso leggere è uno svago eccezionale, funziona alla grande, un trip del cervello senza tossine. Scrivere è liberatorio, ma farlo con lo scopo di farsi leggere richiede un po’ di impegno, di dedizione, niente vomiti dell’anima, ma espressione della fantasia nascosta da qualche parte nel cervello.

In un certo senso è tutto deprimente, senza drammi, senza cose giganti, forse è questo senso che manca e non c’è modo di cambiare le regole del gioco. Si fa così, si parla così, si gestisce così, si è donna così, e i ruoli così.. in un certo senso.

Forse è uno di quei periodi che non mi va, non mi va niente,davvero. Possibilmente niente drammi di alcun genere, niente rotture, niente sfoghi prolissi, niente obblighi insulsi. Vorrei riprendermi da tutto quel che è stato, mi tesso il mio bel bozzolo soffice, un  libro e un block-notes con penne, magari un Sudoku di 1000 pagine appresso.

La fase farfalla non mi interessa al momento, troppo lontana. Mi basta il bozzolo, in un certo senso.