Il cordoglio solenne
si fa fatuo fuoco
dell’infausto giuoco
nel vuoto perenne.
Il cordoglio solenne
si fa fatuo fuoco
dell’infausto giuoco
nel vuoto perenne.
La grazia dell’immensità
del tuo suono d’estasi
si abbraccia al mio spirito
inquieto.
In sostanza l’animale non spara cazzate.
Altro non c’è.
Davvero.
Credimi.
Capita di tenere duro nei momenti difficili, perché c’è quel lume che porta speranza e stringendo i denti si va avanti aspettando tempi migliori.
Frasi fatte, che hanno il loro senso. Il problema arriva quando a forza di guardare quel lume che tieni dritto di fronte a te, vedi che il percorso è lungo, dietro e di fronte, ma nulla cambia, gli ostacoli si aggiungono e non hai più voglia di avanzare.
Nessuno spegne la fiammella, nessun vento è in grado di farlo, ma tu, tu desideri soffiare, e non pensi ad altro.
Pensi che camminare al buio sia la stessa cosa, quasi un sollievo, per non essere più certo che il percorso è segnato e gli ostacoli arriveranno ancora. Vorresti fermarti e come un bambino in una crisi di pianto, gettarti a terra.
Non parlo di lasciare la vita, ma di perdere la speranza, i sogni, ciò che si ha davanti come possibilità.
Eh, che dire, io sul lume non soffio, ma non so più se guardare a terra, a destra o a sinistra. Mi verrebbe da guardare in cielo con la speranza di non sbattere contro un palo.
Pessimo post, pessimo articolo, pensiero… cazzeggio. Vero!
Posso scusarmi, non cambia ciò che penso. Comunque la penuria di contante ha il suo peso, perché vuol dire non uscire, non evadere e tanti problemi da risolvere senza soluzione coi dati.
Quattordici anni fa mi lanciavo nel mondo, con la fionda tesa e tenevo duro. Sapevo di non poter contare sugli altri, ma volevo credere in me stessa. Ora credo un po’ più in me stessa, ma non sogno più. Sogno per le persone che amo, ma mi mancano miei di sogni.
Non soffio, non soffio, non soffio…