Ricade la goccia e nella pozza giace;
tocca il secondo al suo passaggio minuto;
sventola lo spirito sospese ragnatele;
mi lascio immobile al centro del tempo.
Stringo pugni con mani inermi e attendo l’abbraccio che mi liberi stringendomi.
Immaginarie spalle su di me chine, come un manto di neve sulla terra spoglia: che voglia, che voglia…
che corra e cadendo corra ancora!
Questo cuore stretto, fiacco, fermo, se potesse esistere, se esistesse, sarebbe quella cosa lì, ma non è.