Quel bisogno che spezza


Ci rinuncio.
Oh, lo so che ci ho già rinunciato, ma la rabbia brucia nelle viscere, perché è contro ogni mio istinto accettarlo senza lottare.
Non posso voltarmi e camminare, passare oltre, non posso e devo accettare.
Ce l’ho con te, con te ce l’ho tanto e neanche te lo dico, perché inizieresti a urlare e allora a che serve?
Hai bisogno di difendere il tuo orgoglio con le unghie e coi denti, hai bisogno di sentirti sempre lo stesso e io semplicemente non ho più forze.
Mi hai deluso e non significa che tu sia sbagliato. Sarebbe facile altrimenti.
Credevo che avremmo potuto affrontare il mondo e crescere insieme, ma la tua mentalità ti ha fatto camminare solo.
Il fatto è che siamo nello stesso posto, ma io non riconosco più il sentimento né trovo il motivo per credere ancora.
Non ti sei mai lasciato andare, non so dire a nessuno quanto sto male, doverlo accettare mi distrugge.
L’istinto umano più inutile che mi divora.
Non c’è intesa in niente, in nessun campo e ho voglia di strappare le lenzuola, di gridare a squarciagola.
Non posso, non posso.
Dover controllare ogni mio bisogno, ogni mia emozione per non ferire, per non deludere e a volte vorrei solo, non sentire.
Ci ho provato in così tanti modi che ho solo voglia di piangere o prenderti a schiaffi.
Lo sai che credo che non mi ami ed è totalmente inutile assicurarmi che mi sbaglio, l’amore arriva anche quando non corrisposto, si sente.
Ho sbagliato tutto?
Beh, la vita non è un foglio dei miei che posso cancellare.
Niente si rifa, tutto rimane.
Allora, con questa morte nel cuore a volte si deve solo andare avanti.
Cercherò sempre di essere una persona migliore e spero di perdere i miei sentimenti.
Ho bisogno di respirare e ridere, vorrei tanto ridere.

Mio figlio


Ti ho portato al mare.
Ricordi quante volte? Lo ricorderai che ti mettevo la musica e cantavamo? C’era tutto da fare, da prendere da arrivare.
Ho perso il respiro e ho perso il battito quando sei caduto, non lo puoi sapere. Quando una frase ti ha ferito gratuitamente sapevo che la tua fiducia nelle persone avrebbe stretto un nuovo buco nella cintura della tua ingenuità.
Avrei voluto che nessun graffio segnasse la tua pelle intatta e prefetta, avrei voluto che nessuna lacrima solcasse le tue gote fatte per tendersi in sorrisi raggianti.
Ho tenuto il passo con le tue scoperte, i tuoi pensieri nuovi e diversi dai miei.
Ti ho visto fare amicizia, scegliere e perdere per strada.
Ti ho visto temere i volti nuovi, cercare di evitare per paura di reazioni impossibili da prevedere.
Il tuo corpo che cambia, ti ho accompagnato sulla strada dell’amore di sé e ora te ne prendi cura da solo.
Ho sopportato che qualcosa dentro me crollasse quando la tua rabbia si è rivolta contro di me, quando hai pensato che io mi sbagliassi, quando hai sentito il bisogno di allontanarti.
So che per costruire se stessi si deve buttare giù ponti e cercare i propri mattoni.
Per te ci sarò sempre, quando non capirò, quando vorrò cambiare cose che non posso, quando dovrò accettare, io ci sarò e farò il tifo per te in prima linea.
Tutto ciò che faccio, scelgo di non fare, tutto ciò che misura il mio tempo si imposta sulla tua vita, sul dono che mi hai fatto.
Non potrò mai rimediare agli sbagli che vorrei non fare, ma spero di lasciarti qualcosa di me che sia un senso e una base solida su cui poggiare.
Il più grande amore sei tu, senza merito posso dirti mio.
Mio figlio.