Cosa sono gli anni, il mio tempo che è smarrito cos’è?
Cosa sono gli artigli nel petto, il groppo in gola, cos’è la pelle senza un tocco?
Parliamo e parliamo e il silenzio appanna gli occhi e gli orecchi, le solite parole trite e le vedo turbinare tra noi, senza senso, senza calore.
Ti guardo e non ti vedo.
Vorrei baciare ogni parte di te, vorrei tenerti stretto, ma incontro il tuo sguardo e fa così freddo.
Diventi un corpo estraneo, un odore diverso, non ti sento più, non ti voglio più.
Senza mani e senza bocca, su di me si posa l’inverno.
Siamo insieme e mille volte piango il lutto di questo sentimento, di questo giardino spoglio e dimentico.
Non m’importa nulla del mondo, quando voglio l’amore, non m’importa dei soldi che ci rubano, del cibo che ci divora, non m’importa di nulla se non ho te.
Ho sbagliato, così grande è il tormento!
Non eri tu, forse non eri tu e ora è tardi, troppo tardi.
Non è colpa tua, mia?
Chimere le risate, chimere gli ansiti e i sospiri negli atri lontani dei templi abbandonati.
Che questo sacrificio sia un giorno… qualcosa, qualcosa che mi avvolga, fosse anche nel più ultimo domani.