viaggiano sui sogni più alti,
sussurri inuditi,
gemiti inespressi,
fremiti persi
nell’attesa,
abbandonati.
incolmabili distanze,
ti guardo in silenzio,
non c’è ponte
sullo stretto
che scorre
e lento ci muore.
l’ansia mi assale,
è il mio segreto,
fra gli altri,
nello scompiglio
claustrofobico,
empirico cassetto.
rido e sospiro,
sono il caso clinico,
modello perfetto,
il vuoto che trae
abbraccio ferito,
tutto rigetto.
non mi conosco,
non ti voglio,
mi rinnego,
fai male,
così male,
diluvio infernale.
mi muovo su note,
scorro tra parole
di dolore,
bisogno,
lucido cuore
laccato su vetro.