Mi ripudia l’ardito ordire trame
di tristi presenze intransigenti,
caverei loro gli occhi dall’orbite
non fossero già ciechi nel midollo.
Rigurgito l’acido rimuginare
le stesse paranoie immanenti
il mio cervello incoerente
dai pensieri roboanti.
Traslando il reale vivere
in fantastico divenire karmico,
mi cullo nel cosmico fluire
dell’amore primordiale.