Il Liebster Award colpisce ancora e a colpire é l’ Amicia!


Eh sì, la mia cara Amica (http://ilblogpeloso.wordpress.com/) , o Amicia come ci si chiama tra noi, è tornata alla maison e mi rinomina a sua volta! innanzitutto Bentornata, Micie comprese 🙂

Ora, sono lieta di rispondere alle tue domande, spero di riuscire al massimo dell’onestà!

  1. Gli animali come li consideri?
  2. Come carattere sei gatto o cane?
  3. Un nome adatto ad un gatto?
  4. A quale genere umano sei allergico?
  5. Se mi inviti a cena, cosa mi cucini?
  6. Scrivi online per te stesso o per essere letto?
  7. E’ di moda condividere tutto sui social, se lo fai mi spieghi il senso di ciò?
  8. Hai di fronte chi ti ha fatto del male, cosa gli diresti?
  9. L’aspetto più bello e il più brutto della vita?
  10. Hai un consiglio di vita da darmi? :)

Ecco me:

  1. Considero gli animali parte del mondo, vita e poi, nel mio sentire, trovo affascinante osservarli, ci potrei passare le ore. Ho avuto nell’ordine dalla mia nascita:un cane e un gatto,un gatto, un coniglio e una cavia, un gatto, due tartarughe e due pesci rossi.. e a volte mi sento osservata…. sarò affascinante?
  2. Gatta (Felina)! Faccio le fusa e poi arruffo il pelo, mi stendo al sole beata e un attimo dopo balzo su e me ne vado. Voglio coccole, ma se non è il momento con un graffio te lo faccio capire. Gioco da sola, mi perdo nei miei pensieri e quando sto tra estranei mantengo una parvenza di sicurezza, ma agito la coda.
  3. I nomi dei miei gatti sono stati: Lilli e Max. Adatti?
  4. Al pettegolo dal pelo lungo, gli si arruffa sempre e mentre annusa il sedere degli altri, ha le sue cosacce attaccate al didietro! 😉
  5. Wow… Allora, dal momento che finalmente ho imparato a fare il pane bene (con vari stadi di panificazione): pane fatto da me, gli gnocchi di patate al ragù, o al pesto, gamberoni alla mia maniera (un po’ piccanti e un tocco segreto di burro) e una fragrante crostata alla marmellata di lamponi. Insomma tutto passa dalle mie mani per comunicarti il mio affetto.(ho scordato il contorno.. fagiolini e patate novelle saltate)
  6. Onestamente, per me stessa, ma ho da tempo imparato ad amare chi mi legge, profondamente, e tengo sempre in considerazione anche l’unico lettore che passerà di qua: scrivendo onestamente ciò sento, cercando di non spiegarmi, ma di esprimermi e lasciare libere le emozioni altrui sulle mie parole. Non scriverò mai ciò che penso voglia essere letto, per me sarebbe una sterile prostituzione del pensiero.
  7. Ah, che dolore! Penso che ciò che materialmente faccio ogni minuto sia terribilmente noioso, perché tediare gli altri? Invece di scrivere emozioni, storie, sarebbe meglio se scrivessi che sto sul divano davanti al pc, con la musica di sottofondo, piove, ho mangiato a sazietà e ora spero che figli e amico non mi distruggano casa? Le foto mi piacciono, senza didascalie magari e i blog, i siti tipo deviantart.. insomma l’espressione di sé, non il copia e incolla di sé.
  8. Direi … Come stai? e poi ascolterei le solite parole… una figlia cos’altro può fare?
  9. La vita stessa e ogni forma di amore. gli abbracci stretti, i baci, gli sguardi e ogni risata con la gola aperta.. l’aspetto brutto…la morte, la perdita e il rifiuto, in ogni forma, anche nella frecciata gratuita che mi spacca la pelle.
  10. Io non ho da darti consigli, ma sai che faccio il tifo per te, sempre! Perciò ascolta bene: la tua salute, innanzitutto e so che fai del tuo meglio per dare te stessa alle persone che ami e ricorda CHE TI AMANO. Sii te stessa così, sempre e al mondo ci sarà sempre una Amica Vera.

Liebster Award II (la vendetta..di Franci :p)


liebster award

Cara Franci, mi nomini a tua volta: beh, grazie! Wow!

Allora, dal momento che ho già preso, già nominato… non mi resta che rispondere alle tue 10 domande, sono qualcosa di te che portano a me:

1. Qual’è il tuo piatto preferito?

2. Qual’è l’imprecazione che dici più spesso?

3. Quale viaggio vorresti fare?

4. Dichiarare o attendere?

5. Qual’è un rimpianto che hai?

6. E la tua gioia più grande?

7. Cosa compreresti se non avessi nessun limite economico?

8. A chi faresti una telefonata ora?

9. Dove hai dormito la scorsa notte?

10. Che cosa hai da dirmi ora??

ih, ih, ih.. emoziooone, diamoci da fare!

  1. uno, eh? risotto fatto bene, col brodo vero (quello che va almeno tre ore),mantecato bene, partendo dal soffritto sciolto con pazienza, fuoco dolce, e poi i chicchi che scrocchiano; una spruzzata di vino bianco, sfumato bene; poi, mestolate di brodo e vai di polso. Ancora al dente, un tocco di burro, gloriosa spolverata di parmigiano, fuori dalla fiamma, e girata, copri e porti in trionfo!
  2. qui mi fai fare una figura esemplare, educativa: voltata di schiena, da sola in qualunque stanza sia sola, preferisco un bel “mavaffanculo va’! ” o un orrendo arrabbiatissimo “ma porca di quella troia zozza!”. e’ una vera confessione questa… mi scuso, posso dire che mi fanno arrabbiare tanto, a volte
  3. un tempo avrei detto a occhi chiusi : Australia! Però, ora, subisco il fascino dei paesi del nord Europa. Islanda al momento.
  4. Attendo per carattere e poi non dichiaro:vomito!
  5. La scuola, la scuola sempre! (la non conclusione degli studi)
  6. Il primo vagito, la bocca sul seno e io che nutro la mia creatura perfetta
  7. Siamo pratici: una casa mia, tutta mia, con un terreno attorno mio, che ci faccio quello che pare a me e non devo chiedere mai!
  8. Odio il telefono, lo odio davvero, è un mio grande limite psicologico, anche fosse la persona che adoro di più, quando suona mi devo dire “forza, dai, rispondi, ce la puoi fare!”. mia nonna comunque.. con lei non era un problema
  9. nel mio letto, girandomi e rigirandomi, sentendo rumori, ascoltando i respiri degli altri
  10. mi sono divertita, grazie! ho capito un po’ più di te e ti ho offerto un po’ più di me: la parte bella di questo premio!

Che fine fa il marinaio che salpando se ne va?


Quando il mare chiama, lui risponde ripartendo e lesto slega i bardamenti del focoso destriero.

Salpa senza pensiero, col core che s’alza in gola, per la tema del funesto.

Non è scelta del navigatore quale giorno il suo levare.

Egli semplicemente vive del suo mare.

Buon viaggio marinaio stanco,

non domandarti risposte

cadranno.

Pensieri sulla carne, sulle ossa e sull’Aldilà


 

E così siamo fatti di carne e di ossa.

Io non l’accetto fino in fondo, non mi va la fragilità di questo mucchio di cellule, non mi va di pensare a quanto lavoro si compie in ogni istante solo per concedermi di stare qui, seduta, a blaterare al pc e il mio corpo si strugge per questo!

Fluidi che scorrono in ogni dove, muscoli che si flettono anche solo per sbadigliare, ossa che sostengono tutto, un’impalcatura sempre resistente.

Io che vivo di parole, ma ho una mente concreta, mi sento sopraffatta da tanto, è troppo rischioso.

Altro che paura dell’aereo, ho paura di essere in un corpo!

Chiamate pure la neuro, ma a rifletterci bene..

Molti hanno paura di salire su di un aereo: e se poi si fermano i motori, e se c’è una perturbazione forte, e se il pilota è ubriaco, e se il pilota non c’è, e se la hostess è una del terrore…?

Sì, vabbè..

E se il mio cuore si ferma, e se le mie cellule si ammalano e se il mio cervello non connette..?

Non è come piace a me, non è come i personaggi che amo, letti e inventati, io ho la scadenza e quando ,per vari motivi, devo leggere quest’etichetta, beh, non mi piace!

Non leggerò mai tutto ciò che vorrei, non scriverò mai il libro che sogno, non vedrò mai il mondo che mi incuriosisce..

Mi basterebbe sapere: che c’è, chiedo troppo?

Sì, la fede, io sono cattolica, io credo, ma vorrei i particolari, che vita è dopo?

Me lo chiedo davvero: qui la disperazione condita di passioni umane e là?

Perfezione? Caduta di ogni desiderio? Felicità totalizzante?

Allora, perché mi dispero al solo pensiero di non avere più storie da immaginare, o gli abbracci, gli abbracci!

Forse che più passa il tempo e più vedo le cose belle di questo nostro umano tribolare?

Non so, ma la parte delle tenerezze, del calore, della fantasia, io non so perderla.

E che qualcuno mi spieghi, che parli: come si vive dopo?

Filosofia spiccia


Il mio continuo coltivare, mietere, raccogliere, consumare, ripiantare pensieri è filosofia spiccia. Ne sono consapevole.

La macina gira e continua a girare, mentre stritola le mie riflessioni senza fine, né meta, né soluzione.

Ne farò il pane con cui dare vita, alle mie parole, a chi mi sa ascoltare.

Nutrimento per lo spirito che accoglie e che vive inquieto, in attesa di risposte, impastando domande.

Affondo le mani e poi batto e ribatto la sfoglia, finché si scalda, finché è morbida e poi modello la forma, come più mi piace.

Ogni volta è un nuovo pane, la fragranza mi è familiare. Un segno, una croce, in segno di rispetto.

E’ qui, in tavola, offerto al commensale.