Ogni perla che scorre sulla pelle
tra le pieghe forma pozze calde,
in un gioco di sudore rivo
di epidermide cocente.
Le dita a ricacciar capelli,
a esser uomo già rasati,
invece che giardini pensili
di ciocche ormai pesanti.
Le parole in testa esplodono
le mani sui tasti picchiando,
ma gli occhi reticenti dolgono
e il capo dolorante in affanno.
Fantasie stonate di staffetta,
in corsa scattando lesta,
raggiungo il traguardo in testa
le mani strette con forza.
Abbasso lo sguardo sorpresa
il testimone osservando
ma non di legno è arrivato
a trionfo il mio romanzo.