Il Gioco


Sono corpi, sono menti e bisogni,
vestiti di carne muscoli e ossa.
Ti muovi e li scansi, spingi e soffi,
i nervi esposti sulla pelle rotta.
Odori, voci, colori mai uguali,
intimi indirizzi di DNA umani.

Brucia lo sguardo come brace,
scotta il tuo cuore di paglia.
Nel petto un grido che tace
si apre con venti di sabbia.
Girano i giorni sul giogo
d’eterno si veste l’immoto.

Troppe le notti a morirsi,
l’attesa svilente d’amore.
Le ore buone per pentirsi,
il tempo di mietere spose.
Gridano i pianti e le risa
nel gioco d’azzardo: la vita.

Filastrocca sciocca


Piripin pampon Marcello cosa fai col mio cappello?

Ho cercato un leprottino da tener nel mio taschino!

Il taschino l’hai scucito forse è meglio un sopraddito.

Mica cucio le lenzuola! Mi premea sapere l’ora!

L’ora è tarda dall’altrieri me l’han detto i corazzieri!

Sarà meglio ritornare per trovar lo desinare,

non mi piace che si freddi già la pancia fa gorgheggi!

Pirpin pampon Marcello torna lesto al tuo castello!

P.S. So che Paolo Poli non leggerà mai i miei righi, ma l’ho scritta godendo le parole dettate da lui nella mia testa. Ho sorriso come una bambina sciocca.

Amore


Occhi negli occhi, la tensione sale.

Un sorriso, un altro più vero e la voglia di giocare , basta un cenno e sono tua.

Rincorrimi, che io ti possa fuggire. Fammi essere leggera e libera, come un pensiero frizzante.

Mi allontano e poi ti cerco, non ti perdo un attimo.

Sono qui, ad un passo, pronta a correre o a soccombere, vuoi provare?

Giocami, stringimi, grida il mio nome… libera il mio spirito e mettimi in catene.

Sciogli i miei tremori, allacciami a te.

Brividi e sospiri, risate folli.

Mordimi, assaggiami, allacciami a te.

Siamo un solo palpito di carne rovente, siamo un unico pensiero nella Sua mente.

L’odore del fuoco, il calore del mistero, la luce di un fulmine in un vortice ascendente.

E poi si torna al mondo, rinati ancora, insieme.

Un sogno, un ricordo?  Un pensiero indecente?

Il sentimento sublime che mi lega a te.