Terremoto in terra e nel cuore


 

 

Non riesco a scrivere di cose che mi frullano, mi tocca troppo dal centro del petto. State tutti bene? Ho troppa gente nel cuore che vive tra le regioni scosse ed è brutta, davvero brutta. la famiglia l’ho quasi sentita tutta.

Voi, state bene? Ho sentito scosse quand’ero bambina, niente di devastante, mai, neanche da lontano. Ho finito di lavorare e ho RaiNews di fronte, percepisco l’ansia dei giornalisti e mi chiedo loro chi hanno in mente mentre parlano, a chi stanno pensando.

Si può sapere, non sapere, aspettarselo prima, quanto vuoi, ma viverlo è un’altra questione!

Date notizie, tutti!!

Anche solo un io tutto ok, va bene?

Grazie, ora io smaltisco l’adrenalina, in attesa di vostre notizie.

Un abbraccio immenso a tutti voi che vi trovate nel cuore di questa terra roboante, speriamo che finisca presto e soprattutto che nessuno debba morire per colpa delle strutture incapaci di reggere!

Pensieri volanti da un retino bucato


Silenzio. Cervello spento. Tortore sul tetto, frulli di passeri, rondine garrule che stridono.

Il cuore stretto, un gesto inatteso, mi chiedi come sto, mi basta per provare un calore intimo, per ammettere che è difficile, mi manchi, siamo sempre di corsa, ma tu hai chiesto come sto e la distanza si accorcia. Hai detto che oggi mi penserai e io mi sento speciale, importante perché siamo noi e basta, perché la verità è semplice, non ho che posto nei tuoi pensieri e se tu non mi ospiti che senso ho? Grazie per il pensiero, per questo gesto che mi si imprime dentro.

Ho la testa pesante, troppo sonno e la marchesa rossa fra le sottane. Oh mia signora della Luna seguace, che palle! Fatti un po’ meno pressante.

I pensieri mi scorrono sotto pelle, senza confusione, fluidi, io li percepisco senza vederli. La cosa non mi turba, anzi. Non mi importa, per un giorno voglio godermi le gioie senza curarmi del resto.

Frulli d’ali e cinguettii, aspettando che i boccioli si aprano al cielo, fragranza olimpica a placare i miei sensi.

I pensieri sgusciano, troppo sonno, se ne vanno e non li acchiappo, come farfalle da un retino bucato.