Seguono i sospiri le mie speranze infrante,
vanno rincorrendo lepri bianche,
scompaiono fra buche di talpe furbe,
non posso raggiungerle, né fermarle.
I graffi sull’anima sono carezze lente,
che affettano il cuore di vetro striato,
piovono gocce di zucchero candito,
dai miei sogni nascosti nel tinello.
Giro e giro fino a perdere il fiato,
cerco l’equilibrio, braccia in alto,
canto la canzone che porto in tasca,
per un quarto d’ora in testa.
Mmmm fa la mia voce
e sento le corde vibrare
la gola percorsa da note
mi piombano in testa chiare.
Hallelujah, hallelujah,
l’amore fa male,
hallelujah di sale,
la ferita hallelujah.