Tristezza


Dapprima un soffio, una stretta al cuore,

poi fu nocciolo duro, solido nucleo interiore.

La rabbia che l’impotenza ribella mi assale,

non può essere, non voglio,eppure sono risa

queste grida sghignazzanti che lei sganascia,

tenendosi le budella tremolanti tra le mani:

la consapevolezza gode quando il palco si rivela

con l’ultimo atto tutto si ritira e resta solamente

miseria, sogni infranti, rutti acidi e aliti ubriachi.

Non è più un fantasma passeggero, no.

La tristezza ha pagato il biglietto e rimane

ospite permanente del mio cuore che batte

un ritmo blues irregolare jazz strisciante

e buona sera al secchio e sua consorte.