Il guerriero in cima alla collina. Lo sguardo all’orizzonte volto.
Invece di fiori, corpi. Invece di freschi rivi, sangue rappreso a innondar li declivi.
Funereo e iracondo il cielo tetro. Non canti, non passi, non battito d’ali. Rimane lui solo, mesto, sul tumulo scoperto.
Leggende verranno cantate, tra i boccali innalzati, tacchi danzanti sulle assi, mani battute al ritmo di festa, in onore ricordando l’eroe d’un tempo.
Eppure è solo l’eroe, col volto ricoperto di morte, l’odore del sudore e del sangue lo avvolge e nulla è più in legame col passato, nulla vi resta del bimbo che è stato, dell’amore agognato e del focolare sicuro.
Solo grida nel silenzio immoto, gli ultimi scampoli di vita spenti nell’assalto feroce del guerriero indomito.
Ogni fuoco in brace e poi cenere a ricoprire il cuore.
Non c’è speranza per chi resta, non più sogni lievi, troppi volti nella mente a cercar vendetta, non c’è pace per l’eroe solo.
Prima del giubilo festante, dei nervi tesi, della mascella stretta, tra i cori esultanti, le dame in fregola e la mano tesa, il guerriero si perde con lo sguardo lontano, salutando l’uomo ch’è stato e mai tornerà.
La testa ovattata nella morsa stretta e Chris canta il saluto al Paradiso e nel tempio del cane io mi rimetto.
Say hello to heaven…heaven… e io non ho pace, perché ogni tempo ha il suo ritmo e il mio batte ad ogni fiotto di sangue che il mio cuore innonda .
Che la voce del trovatore perduto mi indichi la via, mentre mi sollevo da ogni giudizio e seguo la sua scia.
Che il mondo ruoti sempre con le sue rivoluzioni, a me che importa? Io ho cercato sempre di essere di più, di essere la mia versione migliore, ma a che scopo? Non lo so e non lo troverò. Io scrivo il mio lamento, ogni graffio subito, ognuno scalfito in squarci profondi e se chiudo gli occhi sono andati, cancellati.
Se chiudo gli occhi il sonno mi porta in posti lontani e mi muta, disegnandomi nuova, rifacendo la storia e rimettendomi in pasto al fato ignoto, lasciandomi Alice in orbita, che poi a picco scende di quota.
Ho trovato il video della canzone che mi sta accompagnando sul tubo e ho postato per voi questo con il testo, perché è poesia pura, commovente e struggente come solo il saluto a un amico amato può essere.Chris Cornell saluta Andy Wood.
Ci provo a rendere le sue parole, un omaggio a voi.
Saluta il Paradiso
Ti prego Madre Misericordia, portami via da qui, e le lunghe maledizioni senza fiato che continuo a sentire nella mia testa.
Le parole mai ascoltano e chi insegna non impara, ora la candela mi riscalda , ma sento troppo freddo per bruciare.
E’ venuto da un’isola e dalla strada è trapassato ha sofferto così tanto come un’anima che si spezza, ma non mi ha mai detto nulla, così.. saluta il Paradiso.
Nuovo come un bimbo, perso come una preghiera, il cielo era il tuo campo di gioco, ma la fredda terra fu il tuo letto.
Povera osservatrice delle stelle, non ha più lacrime negli occhi, lieve come un sussurro sa che l’amore cura col tempo tutte le ferite, ora sembra che il troppo amore non basti, sarà meglio che tu vada in cerca di un’altra strada perchè questa si è interrotta all’improvviso.. saluta il Paradiso
Non ho mai voluto scrivere queste parole per te, con pagine di frasi di cose che mai faremo, così soffio sulla candela e ti metto a letto, dal momento che non puoi dirmi, beh,come ti hanno rotto l’osso i cani. C’è una sola cosa rimasta da dire… saluta il Paradiso…