Se fossi maso, che immenso piacere ne avrei tratto oggi!
Invece pregavo… dammi la forza-dammi il coraggio-dammi la forza-dammi il coraggio….
piacere
Oasi
Nulla che ti leghi a me,
nulla che sia catene pesanti,
ferro ai polsi che segna,
ma le braccia mie avvolgenti.
Come fasce d’infante
io ti tengo al mio cuore
più caro di ogni bene,
ti cullo al petto ansante.
Intrecci di braccia e di gambe
rimane di noi
due tronchi fusi
e rami di abbracci.
Mentre il vento soave
del tuo alito tiepido
percorre le rovine
di ciò che rimane.
Le voci sono tenebre
che oscurano la mente
parole amare che velenano
e non conosco antidoto .
Cerco un’oasi di pace
immergendomi nel verde
e boschi e acque di spirito sacro
voci nuove in animo purificato.
Amarsi
E con la bocca catturò le sue labbra assaporando con fame disperata il suo sapore.
Il fiato caldo nella bocca, la saliva come nettare, la lingua ad abbracciar la lingua.
Le mani stringevano le sue chiome, setose e piene.
Il battito sul battito palpitava in sincronia, mentre il respiro avvicinava il suo seno al petto.
Le mani presero a correre lungo i declivi più dolci, stringendo colline e lisciando pianure, nel viaggio frenetico di un assetato che cerchi la sorgente.
Gli ansiti febbrili in ascesa armoniosa, mentre gli occhi sondavano i giardini del cuore e si pascevano sazi.
E stringere più forte per superare le carni, per fondersi e unirsi una volta per tutte, mentre l’anima errante torna al suo tenero nido, gridando il suo ritorno alla culla gloriosa.
Cresce, cresce la tensione amorosa, mentre prende e lascia e tiene e abbandona.
Non ci sono muri, né pavimenti per chi si ama, solo cieli infocati di aurore infinite e manti setati su cui giacere ebbri.
Stringendola forte, la possedeva ancora, ancora una volta perso tra i flutti di pura estatica gioia.
E lei pianse lo stupore di tanta passione, la bellezza di quell’amore che carne e sangue nuovamente chiedeva, nel darne per sempre ancora vita.
Posò il capo sul suo solido petto lasciandosi cullare dai suoi fianchi in movimento e mentre la vertigine saliva un’altra volta, un lieve morso a riprova del possesso, ancora adesso e domani ancora.
Gli occhi negli occhi tremanti le membra, un altro bacio, più lungo, più tenero e una promessa silente di infinito cuore, al di là del tempo fugace, della mortale essenza.
Un gemito e un lampo, e la rincorsa s’arresta e si trascina piano, la salita è al culmine e per mano tenendola forte la portò su, più su e poi, si lanciarono in caduta libera, entrambi gridando, di gioia.. di gioia.
Ed è ancora vita nel piacere intenso di un brivido sulla pelle.Solo brezza estiva?
Sono probabilmente troppo sfinita per scrivere, ma .
Quando il cielo si stinge e gli odori si fanno brividi nel ventre, quando un refolo d’aria fresca solleticandomi i piedi mi emoziona quanto un bacio a piene labbra, io scrivo.
Scrivo che la vita a volte è talmente tanto un bagaglio di porcate che non so più come non odiare, allora, come una formula che Dio forse ha inserito nel mio DNA, io mi emoziono.
Da sola, che bastano le finestre spalancate, la musica e la vita che seguita arrogante, combattiva a scorrere nelle strida delle rondini in cielo, nelle voci che si fanno compagnia “al fresco”, nell’auto che da qualche parte cerca un posto dove arrivare e non ci arriva mai.
Ora io sono morbida dentro, come cera che si scalda e non più quel blocco che si sostiene per non squagliarsi a terra.
In quest’istante mi lascio essere, emozionare desiderare senza nome alcunché che sia specifico e la vita tutta nel mio cuore.
La pelle non è più incandescente, ma si bea dell’aria che la carezza come il più attento amante e io so che c’è altro in questo intorno e l’ho sempre saputo e non mi curo di dare nome a ciò che è immenso più di ogni mio percepire infinito.
Ora, solo per poco preziosissimo tempo, sono innamorata di tutto ciò che la vita mi è in dono.
A domani le amarezze, a domani i soldi che volano via e il retino bucato non tiene, a domani i parenti che ti succhiano il sangue dalle vene e tutto l’orrore dell’ignoranza che sgorga come fiele dagli angoli di bocche contorte in ghigni indignati.
A domani la merda, ci concimeremo le piane e le nostre più verdi speranze!
Domani i virgulti nei cuori dovranno resistere al bruto tempo.
Stasera però ho le finestre aperte e una luce lieve che mi addolcisce ogni tratto, l’aria che finalmente rinfresca ogni mio motto di ribellione, sono l’agnello stasera e il lupo dorme un sonno quieto.
E’ la sera estiva che rivela qualcosa, come accadeva da bambina, quando in un momento di solitudine, mi ritrovavo avvolta da qualcosa che non sapevo, eppure parlava di mistero, di vita, di cose senza forma e emozione pura, così intensa da essere il piacere più intenso.
Io, Tenebra
Nei tuoi sogni m’intrufolo lesto,
ti osservo nascosto tra le pieghe delle coltri cupe.
Rincorro i tuoi sospiri e ammiro le tue labbra socchiuse.
Scarlatta la tua bocca invitante, candide perle a contrasto in quello scrigno prezioso.
Io mi protendo e tu mi sfuggi, stringo un pugno vuoto e mi dispero!
Sono parte di un mondo diverso e tu non mi vedi, ma so che mi senti, ne sono certo, ogni volta che sospiri con lo sguardo perso.
Io fremo ad ogni tuo movimento, tra le lenzuola mentre ti rigiri e allora sbircio tra i tuoi pensieri.
Sono quello che non ricordi bene al tuo risveglio, quello che cerchi in volti ignari.
Sono l’amante che stringi nel sonno, siamo felici, ogni volta, ancora.
Mi riconosci nei viaggi onirici, mi vedi e sai e siamo ancora fuoco e comunione.
Poi torni là, tra carne e ossa, tra sangue che scorre e fragili membra.
Io ti aspetto sempre, quando il nostro canale si apre, ti raggiungo e ti stringo forte.. dannato me che sono immobile, di volontà privato, io spirito errante innamorato che ardo di passione per la tua serica pelle !
I miei palmi sono a misura dei tuoi pomi teneri, le mie dita sentono ancora ogni curva, ogni ansa segreta e io ardo, ardo in questo inferno senza posa!
E mentre piango in questo tangibile niente, tu sospiri e chiudi gli occhi, forse stanotte ancora sarai mia e ricorderai il mio volto e una volta ancora al risveglio mi cercherai tra le lacrime .
Proverai a chiamarmi, ma il mio nome morirà nel tuo scordarmi e la mia maledizione perpetua scorre, fino al giorno in cui m’invocherai sicura.
Della Bocca
La bocca è il conforto
di un abbraccio intenso,
di un sorriso scaltro,
di un sapore amato.
La bocca é il più pudico dei piaceri,
il più negato,il più cercato,
richiamato dai ricordi,
ricercato nei sogni.
La bocca è il bacio
da scoccare lontano,
da lasciare sulle gote tenere,
da bruciare sulle labbra torride.
La bocca del pensiero è oratore,
confessore e peccatrice,
confidente e sputtanato,
il messia e l’infingardo
La bocca è sorgente di delizie,
profusore di mestizie,
culla di passione,
promessa d’amore.
La bocca è un tabù,
così lampante,
‘ché i baci più belli,
son le perle più rare.
Del piacere
Intenso, mmm.
Bollente,auch!
Scuro,ssssh..
Denso, !?
amaro, ma dolce al contempo,
aah il caffè…. puro godimento.
Sull’ amore e l’odio verso il telefono
Non vedi il giardino segreto che abita il mio cuore. Tu mi guardi e mi intuisci e poi, giri lo sguardo e torni a parlare delle solite cose, perché non riesci, o perché non ti importa, in fondo.
Io, vorrei che noi fossimo speciali, non come gli altri, non perché ci siamo presi, ma perché siamo nuova materia insieme, fusa e rimodellata.
Tu sei tu e io rimango qui e qualche volta ci incontriamo, altre ci cozziamo contro e ci scansiamo per non urtarci troppo. So che la vita è una, preziosa e ignota, da scrivere, da leggere, da cantare e ascoltare, ma non posso disfare e rifare. C’è qualcosa che va oltre me: tu, con tutto il tuo bagaglio, il tuo bisogno di chiudere a chiave la cantina, con i suoi scatoloni ammassati di emozioni, di paure e sogni infranti.
Non posso andare oltre me stessa, non devo, non ne ho il diritto. Posso solo essere me stessa, preservare il mio giardino segreto, curare e innaffiare, potare e recidere, per mantenere la mia natura e ritrovarmi intatta nel nocciolo saldo della mia essenza.
Non ho più voglia di lamenti, non ne ho mai avuta, ma non li tollero più.
Conosco il dolore e so che ce n’è sempre di più grande, di più profondo di quello che ho provato e non voglio bestemmiare sentendomi afflitta. Non tollero più chi porta nella mia vita sempre grigiore, chi mi succhia ogni anelito di buon umore, per legarmi a sé, per coprirmi di disperazione e menzogne contorte che sono un imbarazzo solo ad ascoltare.
Quanto ho sofferto di ciò che mi si poteva evitare e quanto mi ha straziato la vita stessa. Ho scelto di conservare quel dolore sordo che non posso cancellare, per ciò che è arrivato con il vivere, col tentare, perché non sarebbe giusto verso me stessa; ma tutto quel dolore profondo a causa di gesti ignobili, di trame fitte e di ottuso egoismo, quello lo voglio spazzare via, o perlomeno lasciarlo al suo tempo.
Amore è un sentimento, questo è chiaro e non serve dargli un altro senso. Sono le persone che ne cambiano il vestito continuamente, ma non serve a illudere, non basta ad ingannare.
L’ amore è una cosa seria, la più divertente, quel sentimento che ti porta a pensare a un altro, a conservarlo caro nelle tue memorie, a muoverti per il suo bene, a migliorarti per entusiasmo, a volerne la compagnia senza conoscere sazietà. Se l’amore poi è ammantato di passione, c’è un’attrazione che unisce, un riconoscere il corpo dell’ altro come proprio, senza pudore.
L’ amore di un genitore vale, ma non diciamo oscenità generaliste : ogni genitore è persona e non a tutti scatta quell’ attaccamento istintivo verso la prole. Io so di essere una figlia di genitori incapaci di esserlo, ne ho la certezza e non sono l’unica, ma so che l’ amore per i figli può essere totale e sincero.
L’amore che porta vita, quello che smuove le idee, le coscienze e le convinzioni, è il motore di ogni esistenza, qualcosa che si cerca anche senza volerlo, che si vuole anche avendolo, che spinge nel petto e crea tutto ciò che va al di là delle necessità base di ogni persona : cibo, vestiti, tetto sulla testa.
Ogni opera d’arte, ogni canzone, storia scritta… tutto per esprimere qualcosa che ci muove dentro, che spinge per uscire.
Troverò il flusso in cui incanalarmi, per trovare pace e libertà di essere. Sono felice di ciò che sono, nella mia mente mi riconosco;posso fare di più, devo lasciare qualcosa di me, ne ho bisogno. Non sono per i social network, non tollero neanche il telefono che squilla; detesto l’ obbligo , io spezzo le catene e il piacere di ritrovare una persona muore nel momento stesso in cui diventa una questione di aggiornamento; in più, sono la discrezione in persona per cui… Il telefono invece, devo averlo in antipatia da qualche esperienza remota, dopo l’ infanzia, qualcosa è andato storto con questo mezzo: non chiamo se non per obbligo ,sono sempre in torto e offendo varie amicizie a causa del mio astio. Devo sempre chiedere scusa per non aver chiamato, se non per non aver risposto. Detesto essere obbligata a rispondere in qualsiasi momento e magari dover restare troppo tempo incollata a quel fornetto, perché sono troppo educata per trovare una scusa e chiudere.
Sono per il vis-à-vis, ci si beve un caffè, si comunica con lo sguardo e ci vogliono molte meno spiegazioni; oppure mi piace scrivere qui e una persona legge, se e cosa ha voglia e dice la sua, se e quando ha voglia: senza obblighi, senza pressioni… più sinceri e liberi di così!
Ho esaurito i miei argomenti e certamente tei… scusa, ora mi levo e mi metto a leggere, così mi dispero perché sul più bello mi addormento e poi non capisco niente. Incomincio a sognare e non so più discernere.
Mi piace… capire
Mi piace il caffè.Quello espresso bar, fatto bene, perché si riesce a rovinare anche quello. Mi piace ogni derivato della farina, ma condito di verdura, preferibilmente quella che si presta alla cottura, senza contare i pomodori. Amo leggere e quando ciò che leggo è deludente, mi sento presa in giro, a torto pero’: ognuno scriva ciò che gli pare, poi se lo pubblicano sono io la fessa che legge. Amo i buoni prodotti televisivi, con gli anni scremo sempre più e se devo ridere.. viva gli inglesi! Per chi osasse stare nell’oblio, vi prego cercate sul web gli sketch di Little Britain, si trovano sottotitolati e per fortuna non doppiati, perché le parlate e gli accenti sono vera goduria! The Office, l’originale con Ricky Gervais per dire.. ognuno ha i suoi gusti e io forse ho un cervello impostato sul british humor, o così mi piace cantarmela.
Mi piace parlare di qualsiasi argomento in modo approfondito, a volte sarcastico, altre indignato o divertito, ma se capisco di non avere la giusta attenzione, perché non provoco interesse, mi zittisco. Ho il mio orgoglio e non mi impongo. Trovare una persona, con argomenti di mio interesse e poter ciarlare senza pensieri, è la sorpresa nell’uovo di Pasqua, quella bella, che non ti aspettavi.
Amo la giornata nata dal niente, quando all’ultimo decidi di uscire e stare fuori, visitare un posto mai visto prima e trovarlo piacevole e poi tornare a casa con quel sospiro di soddisfazione e sentire più amore per la settimana ordinaria da vivere.
Mi piace la risata con l’amica che non ha senso e nessuno capirebbe, ma ti fa scendere i lacrimoni e ti apre le porte verso un mondo di frasi sconnesse, ma incredibilmente chiare solo per noi.
Mi piace quando lui è sempre lo stesso, ma in quel momento è speciale, in quel momento c’è una scintilla e viene voglia di saltellare e correre e magari farsi le coccole, prima di tornare ai propri scudi, ai propri pensieri.
Amo il verde più verde e l’Inghilterra è davvero così, non scherzo: i libri di fiabe nascono lì e le illustrazioni non sono fantasie, ma foto realistiche, anche quelle di duecento anni fa, sono magici, tutti loro.
Mi piace andare al mare, ma solo per il mare, perché non sopporto il caldo, né il continuo alzarti e salutare chi passa ( come si vivesse tutti tra Marte e la cintura di Orione) o spiegare di non avere i soldi dietro ( perché portarli al mare?) per comprarecose che non cerco,ma adoro incontrarmi con l’acqua, immergermi e volteggiare in questo denso cielo fresco, c’è qualcosa di simile?
Mi piace internet perché trovo risposte alle domande più disparate, è pazzesco se ci si pensa: fino a pochi anni fa, ciò che non sapevano i tuoi familiari, amici e non trovavi nelle enciclopedie, restava un mistero e ti mettevi il cuore in pace. A volte questo mi imbriglia per troppo tempo, finisco per viaggiare da un link all’altro e mentre sono partita per scoprire chi è nella vita Bill Cosby, finisco per studiarmi tutta la XVIII dinastia dei faraoni egiziani, perché mi appassiona così tanto che non riesco a evitare di sbirciare, nonostante il tecnico in casa.
Mi piace pensare di essere una persona risolta, che sa scegliere le cose giuste e non si tira indietro di fronte le difficoltà o gli impegni presi, ma in fondo è un continuo provarci e scansarsi, per poi migliorare e capire. Lo scopo finale è capire, non chiedo altro che capire e sapere, penso sia ciò che mi muove dentro.
New Girl on my TV
Piccolo intervallo frivolo… io adoro New Girl!
Semplicemente adoro i dialoghi e il personaggio e il fatto che per quanto caricatura e surreale nel suo essere donna fuori dagli schemi, è la più realistica del piccolo schermo.Jess è bella, perché lo è proprio, ma non lo è in modo fatale e seducente: perché bisognerebbe sempre attrarre qualcuno consapevolmente ?
Punto in più: la sua migliore amica è una modella , ma lei è cosi felice e serena con se sessa da fare invidia! Abita con tre ragazzi e hanno un rapporto che si può avere solo ai tempi della scuola: sono amici e si proteggono, ma la cosa fantastica sono i dialoghi e le situazioni imbarazzanti che si creano continuamente.
In quale film si vede una ragazza bella e sicura di sé con due belle gambette sane, in abitucci corti e sgargianti con le ballerine superflat? Non voglio avere legami di dipendenza con serial tetelefilm vari, nonostante abbia spesso la tv accesa tanto per, ma New Girl è l’equivalente per me di caffè con sigaretta in compagnia della migliore amica.
Mi sono sbellicata in certi momenti e non capita spesso, ma i tentativi di sedurre il ragazzo dell’ultimo episodio erano qualcosa da conservare nella meomoria televisiva, tra altre pietre miliari che ora non ricordo
.
Chiedo scusa per tutti gli smail che mi rendono un po’ puerile, un tantino appena, ma va così, cioè a a me va così.
Dunque in coro cantate: “Who’s that girl? It’s Jess !”
Quanto sono futile e quanto è giusto concederselo. Ora vado a farmi un bel coffie senza sigaretta, quella no, ma ho dei bei ricordi di quelle sigarette con le amiche , quelle che accendevo solo per ridere e cianciare e sentirci in un posto tutto nostro, ma fanno male! e io non ho voglia di stare male. In realtà non le reggo, è come se il mio corpo facesse da sé, perché mi viene il mal di gola e mi irrita l’alito sgradevole che rimane e mi rompe correre a cercare una mentina e poi devi dare il buon esempio e finisci che a trent’anni te la fumi di nascosto in balcone con tua cognata! Non ne vale la pena per me.Fosse così anche per la goduria del cibo… ma che palle! Invece, bisogna moderarsi, darsi una regolata, e fare sempre le giuste porzioni… ma chi ci riesce! Amo mangiare sano per fortuna, ma amo mangiare bene e cucino volentieri perché mi distende e ho lo scopo di pappare ciò che più mi piace e con ciò vorrei ingollare più di quello che dovrei, perciò ogni tot mi metto in riga e taglio le razioni, per non cambiare il guardaroba, non me lo posso permettere!
Allora, in parole spiccie: amo farmi un paio di risate se possibile ed essendo raro è proprio una gioia; amo godere dei piaceri della vita, ma non si capisce perché c’è sempre da moderarsi o riparare in fretta.Non toglietemi mai la possibilità di leggere ‘ché non nuoce, non ingrassa e non disturba, tuttalpiù rende un po’ noiosi visto che è un’attività da fare in solitudine, beata solitudine.
Il caffè! Me ne sono scordata per sbrodolare altri nosense alla rinfusa…. vado!