Considerazioni di un’ignorante


 

Le considerazioni sono mie e l’ignorante, guarda un po’ il caso, sono io.

Mi permetto di dire la mia, solo perché mi è concesso in questo spazio, ma soprattutto perché provo un gran gusto nel farlo…

Stamane stavo facendo cose di poco rilievo, ascoltando musica, ovviamente, e ciò che mi ha irritato è stato notare che la  musica straniera è molto spesso commerciale e facile nel suo motivetto orecchiabile con rime facili, ma noi? Noi che fine facciamo? Non tollero che si canti senza un minimo rispetto per la naturale melodiosità della nostra lingua! Di certo non è essere alternativi cantare con gran voce versi scritti come se fosse una pagina di diario.

Non lo capisco: abbiamo parole che si arrotolano sulla lingua, scivolando sul palato e cadendo morbidamente dalle labbra, perchè non averne rispetto?

E’ un tale piacere giocare con le parole, con il loro significato, le assonanze, i richiami visivi e la forza della loro pronuncia, perché non fare uno sforzo in più?

Basta cantare di amori finiti, sopiti, desideri delusi e il testo è fatto? No, per favore, io mi aspetto di più, altrimenti non uscirò mai dalla mia cultura musicale prettamente oltreconfine. Ci sono motivetti senza senso nelle top ten , ma quanti autori di talento, che fanno lo sforzo di richiamare in poche parole una storia, una vita, dando il senso delle emozioni e delle proprie convinzioni. Ci vuole un gran talento, me ne rendo conto, di sintesi e arte immaginativa, bisogna essere connessi col proprio mondo interiore e conoscere un minimo l’essere umano. Ecco perché non è da tutti scrivere canzoni, non è da tutti e non c’è uno schema che prevede un titolo di studio per farlo o un certo percorso lavorativo. L’arte è un dono non richiesto, di cui essere grati e rispettosi, perché i più talentuosi (Freddy Mercury,Thom Yorke tra i miei noti) hanno dichiarato che le più belle canzoni sono arrivate da percorsi ignoti, verrebbe facilmente da dire dal cielo, ma loro sono stati canali aperti e grazie viventi per la musica.

Ora, io non mi aspetto esempi così eclatanti dalla nostra terra (perché no, se abbiamo poesia eccellente?), ma un minimo , un minimo di piacere giocando con le parole, cosicché le mie orecchie sensibili non si imbarazzino a trasmettere certi obbrobri al mio cervello, già di per sé fragile.

Ringrazio anticipatamente.