Della Bocca


La bocca è il conforto

di un abbraccio intenso,

di un sorriso scaltro,

di un sapore amato.

La bocca é il più pudico dei piaceri,

il più negato,il più cercato,

richiamato dai ricordi,

ricercato nei sogni.

La bocca è il bacio

da scoccare lontano,

da lasciare sulle gote tenere,

da bruciare sulle labbra torride.

La bocca del pensiero è oratore,

confessore e peccatrice,

confidente e sputtanato,

il messia e l’infingardo

La bocca è sorgente di delizie,

profusore di mestizie,

culla di passione,

promessa d’amore.

La bocca è un tabù,

così lampante,

‘ché i baci più belli,

son le perle più rare.

 

 

 

Filastrocca sciocca


Piripin pampon Marcello cosa fai col mio cappello?

Ho cercato un leprottino da tener nel mio taschino!

Il taschino l’hai scucito forse è meglio un sopraddito.

Mica cucio le lenzuola! Mi premea sapere l’ora!

L’ora è tarda dall’altrieri me l’han detto i corazzieri!

Sarà meglio ritornare per trovar lo desinare,

non mi piace che si freddi già la pancia fa gorgheggi!

Pirpin pampon Marcello torna lesto al tuo castello!

P.S. So che Paolo Poli non leggerà mai i miei righi, ma l’ho scritta godendo le parole dettate da lui nella mia testa. Ho sorriso come una bambina sciocca.

Una donna, un guerriero.


 

La paura, la tristezza che bussa, non deve esserci, ma c’è.

Allora, il mondo diventa distante, la gente è altro da me, pericolosa,ogni parola una potenziale bomba inesplosa. Allora divento piccola in un corpo troppo grande, mentre vorrei rimpicciolisse a misura di colibrì, come il suo battito il mio palpito.

Vorrei un abbraccio stretto, ma so che poi ti allontano, sono dura, ferita sempre, ma nasconderlo è un mestiere. O sei con me sempre, dentro di me, amandomi sopra ogni cosa o io ho bisogno delle mie barriere, del mio appoggio e delle inferriate per non cadere e lasciare un po’ di spazio fra noi. Ti devo guardare da lontano e riflettere, per decidere come prenderti, per difendermi. Non è difficile, è quasi banale, io posso cadere giù, così in basso da stare male e non posso permetterlo, se nessuno corre a scacciare i draghi, chi mi difende? Io, lo faccio da me e così dev’essere, sono d’accordo, ma questo senso d’abbandono, questo sentirmi poco è un mio problema e se alzo i muri col mondo a volte, bene, continuerò a farlo, senza ammetterlo, senza spiegazioni, col sorriso sul viso e sgretolando dentro.

Un abbraccio vero, nient’altro. Nessun altro approccio, non è il momento. Poi passa, passa sempre. Quel buio torna nel suo angolino e via. Ci sono momenti in cui piccoli dettagli coincidono casualmente e caoticamente rimandandoti il peggio di ciò che hai vissuto, come un viaggio a velocità folle tra i tuoi incubi reali, come quella giostra da bambina in quel vagoncino trainato tra mostri e musiche inquietanti e poi i fantocci che al tuo passaggio si avvicinavano: io ne ero terrorizzata e facevo incubi orrendi, ma mi obbligavano, perciò..

Ci sono tante cose belle nella mia vita, mi detesto per non apprezzarle in questo giorno, in realtà sono sempre grata, ma va così, ero troppo esposta agli eventi, oggi metto la corazza.