Non v’è scusa. Non dev’esserci. Per chi in solitudine beneficia del proprio vivere. Non si debba giustificare in trite giustificazioni, chi ama la compagnia nei suoi spazi e soluzioni. Ché il solitario s’accosta più volente se non accusato di sociali violazioni. Perché s’isola costui che gode della compagnia gradevolmente? Perché non si muove, non si mostra nei pressi dell’altra gente? Alla giuria di cotanti estroversi detrattori, non si palesa l’evidente diritto di stare per natura bene soli. Asociale, orso, eremita e ancora molti i sostantivi per chi non si vive fuori. Chi non marca la vita a passo di marcia, è un incerto enigma, possibile minaccia. Così, l’umanità che tutto rubrica, s’ indigna dell’introverso che osserva e mai la sfida.
umanità
In memoria
Braccia scarne e occhi immensi,
pacifici cuori e tumultuosi sensi,
oppressi.
Dormono i sogni tra le ciocche e le lenti,
tra i battiti di cuori stretti, persi,
stanchi echi.
Fredda è l’aurora come l’ora tocca,
si dilegua il tempo e la coscienza,
gelida dimora.
Le grida strazianti di chi è memoria,
il silenzio pesante grida vendetta
e non s’ignora.
Membra scarne e sguardi specchi
di ciò che sei, potresti e ti volti,
chiudi gli occhi.
Il male è immenso s’alza e non chiede,
non attende, colpisce e prende,
ciò che vuole.
Brava gente e meschina insieme,
poco importa, se non chi guarda
e non si rivolta.
Se la vita è cara, preziosa da tenere,
tanto più è degna per le altre
da spendere.
La paura di morire di sale ci blocca,
di scuse immonde la bocca riempie,
morbo che abbonda.
I passi tra i passati passi si mescono,
sul cielo lo sguardo uguale ,
un senso stesso.
DNA in scadenza. Il tempo è giunto a termine.
Hanno detto che siamo in scadenza, segnati.
E’ facile, chi sa decifrare il DNA ci metterà poco a interpretare le cifre, il codice è chiaro: siamo gli ultimi, l’esperimento è giunto a termine.
Lo capisco, eppure vedo il potenziale inespresso, ma loro dicono che abbiamo barato, siamo andati contro le regole, il patto non è stato rispettato.
Non immaginavano, l’immaginazione non gli appartiene d’altronde, che saremmo usciti dagli schemi.
La nostra sete di potere li ha sconcertati e anche la singolare individualità dell’essere umano.
Per fortuna finiamo per seguire in massa i leader designati, ma non gli crediamo.
Le nostre idee sono state motivo di studio approfondito, peccato che presto si siano annoiati con noi.
Hanno sensazioni, impulsi intensi, ma la gamma di emozioni umane non la comprendono.
Ci rende difettosi, questo rincorrere la felicità, la libertà, l’amore.
Dovremmo essere efficienti e il senso di fratellanza serve a tenerci compatti e più organizzati, invece noi proviamo empatia e cerchiamo l’espressione del singolo come liberazione di tutti.
Non c’è modo di salvarci, il tempo sta giungendo allo zero, si può già riconoscere l’implosione a cui ci stiamo portando.
Vorremo cambiare le cose e questo senso di ribellione è molto sgradito, ma non intervengono spesso perché non siamo in grado di reagire in modo efficace.
I leader delle nazioni proseguono nel compito di guidarci verso la nostra ultima destinazione e per quanto siamo convinti che ci siano conflitti tra le massime potenze, i leader svolgono solo il compito loro affidato.
Nessuno schieramento reale, i loro sono solo compiti da eseguire per un interesse comune: fine dell’esperimento Umanità.
Saperlo non ci rende privilegiati, ma nuove Cassandra della fine dei tempi. Nessuno di noi parli, chi ci ascolterà?
Non sappiamo chi tra noi siano gli altri Consapevoli, ma stiamo trovando il modo di contattarci.
Seppure internet ci è stato consegnato per motivi precisi di divulgazione di massa, noi siamo riusciti a cambiarne lo scopo una volta ancora e per quanto ci siamo sviliti nella maggior parte dei casi, siamo stati in grado di renderci irrintracciabili nella moltitudine.
Rischiamo, ma sappiamo già che sta finendo tutto, perciò la Consapevolezza ci dà una forza e un coraggio che non è stato considerato.
Credono che la parte animale da cui deriviamo abbia poco valore e questo è il nostro punto di forza.
Non concepiscono il nostro contatto costante con gli animali, considerano il fascino che nutriamo per loro un’inconscio riconoscere la nostra provenienza e ciò ci rende primitivi.
Stiamo cercando in ogni modo di tagliare i fili delle loro connessioni per recuperare altro tempo.
Cerchiamo di essere più sani per durare di più, ma non è facile andare contro i mezzi di massa che strategicamente utilizzano: medicine che ci intossicano, cibo contaminato e modificato, energie che ci avvelenano.
Lo sanno un po’ tutti, ma è impossibile, sembra, cambiare rotta.
Noi siamo i marinai che con la propria forza remano verso acque tempestose perché incapaci di cambiare rotta.
Il tempo sta finendo.
Oltre
Nessuna ingenuità
assenza totale
di puro cuore
ad ignorare il buio
non c’è onore.
A saltellar tra steli
con isterico sorriso
battendo i palmi
a intonar canzoni
tra i corpi esangui.
Il mio bene e il tuo
sopra ogni cosa
noi meglio che altri
e gli altri saltano
su campi minati.
Purezza è il gesto
mai la persona
la tua mano sporca
che stringe e tira
la mano nuova.
Dimentico il senso
smarrita in me
cerco il mio volto
che non c’è
fra mortali pallori.
Gli occhi non serro
il cuore vigliacco
ti offro il mio tutto
poco il prezzo
di un cuore muto.