Libertà di scrivere


 

Pensavo rispondendo a spinanelcactus, all’amore per la parola scritta, a quanto io ami da sempre questo modo unico di esprimere qualsiasi pensiero mente umana concepisca, mentre pensavo nasceva già questo articolo.

Ho desiderio di esprimere una volta ancora, e non sarà l’ultima!, cosa significhi per me tutto questo.

Da bambina capitava sovente che passassi lunghi momenti da sola nella mia cameretta, essendo sola e avendo ormai la mente già satura di fantasie fiabesche, mi divertivo a disegnare storie di principesse, fogli su fogli e mi pare di ricordare di aver avuto poca voglia di completare colorando il tutto. Qui nasce la differenza, il bivio che mi ha fatto scegliere inconsapevolmente, perché io disegnavo per scrivere, era un disegno sull’altro, per fare la storia, non mi soffermavo a migliorare i dettagli, a dar vita ai personaggi con colori, sfumature, volevo la storia. Infatti poi ho scritto ciò che sentivo, ho provato a scrivere il classico diario segreto, regalo immancabili ai compleanni delle elementari, ma come li ho iniziati, quei diari li ho lasciati. Temo per prurito, per orticaria. Non sopportavo che scrivere, l’unico modo in cui mi esprimevo liberamente, dovesse essere vestito, in divisa, regolato. Mi spiego meglio: “Caro Diario…-baci…”, mi piaceva molto nell’idea, volevo arrivarci, ma non ero sincera, era una forzatura tremenda! Non è un merito scrivere di getto, non oserò affermare tanto, ma era ciò che facevo, dove capitava. Il mio diario di scuola diventava man mano la raccolta di istantanei pensieri, brani di canzoni, canzoni intere, ritagli di River Phoenix , non so perché, ma lo adoravo, proprio tanto, ed è andato via in un modo, lo so, simile ad altri e ancora verranno e andranno, ma è assurdo. Comunque, tra la IV e V elementare avevo deciso di fare la scrittrice, salvo stroncare i miei sogni l’anno dopo.

In prima media il mio modo di scrivere di getto, cioè tutto, con fantasia a briglia sciolta, non è più piaciuto alla prof vecchio stampo(anche l’anagrafe conferma), ma io non la capivo molto, era una donna che penso avesse grandi potenzialità e cultura, ma non so che solitudine covasse dentro, beveva come una spugna. Piccola, piccola, come una botticella fragile, per me era solo uno stop a ciò che dovevo esprimere, ma insegnava e qualcosa avrò imparato. In III l’insegnante è cambiata, ottima cultura, molto simpatica, ma con la fregatura, sotto sotto era severa, ma io forse qualcosina l’avevo imparato e iniziavo a dare un taglio agli orpelli. In un tema personale ero riuscita a esprimere me e il risultato c’è stato, finalmente di nuovo un voto brillante, mi ero liberata! Peccato mia madre, un giorno mentre non c’ero, avesse  letto quel tema  che per me era come un attestato, facendomi una scenata pazzesca. Tanto avevo patito, tra il cambio di scuola, di metodo, la separazione dei miei, mia madre risposata e finalmente capisco, finalmente capisco come arrivare bene da qualche parte e BAM! Non si può. Non ricordo neanche cosa avevo scritto, magari che soffrivo? Non se ne è parlato di questo, il succo è che avevo sputtanato mia madre.

Avevo capito! Scrivere è un segreto, ma mai una menzogna.

E’ ancora così, ho ancora pudore nel mostrare ciò che scrivo, non mescolo la vita concreta con ciò che scrivo, qui chi mi legge lo fa per scelta e io mi fido, mi espongo nel mettermi in parole, ma non oso far leggere, per quanto vorrei, ciò che scrivo a chi mi vive nella vita. Non potrei tollerare in alcun modo che ciò che scrivo possa dar fastidio o possa non essere accettato, perché sono IO.

Come ho scritto da un’altra parte, io scrivo FREE(libera) perché scrivo ciò che voglio e scrivo FREE(gratis) ‘ché nessuno mi paga per farlo. Ogni volta che penso che una persona con la sua mente, coi suoi pensieri, si ferma sulle mie parole facendole proprie, per me è una gioia immensa, un mio lasciare qualcosa al mondo, in briciole magari, ma è un po’ di me in te.

Freeedom Now

They throwed him in jail
And they kept him there
Hoping soon he’d die
That his body and spirit would waste away
And soon after that his mind

But every day is born a fool
One who thinks that he can rule
One who says tomorrow’s mine
One who wakes one day to find
The prison doors open the shackles broken
And chaos in the street

Everybody sing we’re free free free free
Everybody sing we’re free free free free
Everybody sing we’re free free free free

They throwed him in jail
And they kept him there
Hoping his memory’d die
That the people forget how he once led
And fought for justice in their lives

But every day is born a man
Who hates what he can’t understand
Who thinks the answer is to kill
Who thinks his actions are god’s will

And he thinks he’s free free free free
Yes he thinks he’s free free free free
He thinks he’s free free free free

Soon must come the day
When the righteous have their way
Unjustly tried are free
And people live in peace I say
Give the man release
Go on and set your conscience free
Right the wrongs you made
Even a fool can have his day

Let us all be free free free free
Let us all be free free free free
Let us all be free free free free

Free our bodies free our minds
Free our hearts
Freedom for everyone
And freedom now

Freedom now
Freedom now
Freedom now

Let us all be free free free free
Let us all be free free free free
Let us all be free free free fre

Tracy Chapman said.

Cronaca pallosissima in tempo reale


 

Per la serie: “devo ammorbare chiunque legga”, a tutti i costi, sto sgranocchiando delle fette biscottate mentre scrivo. Delicious! Il fatto è che non ho fame, ho solo voglia di sgranocchiare, di sentire croc sotto i denti e quelle sono leggere e molto scrocchiarelle. Ora le ritiro… fatto.

Sto salvando i miei ebook su chiavetta, mentre ho l’ebook reader acceso per continuare il terzo capitolo di una saga che ormai mi ha incastrato. Contemporaneamente ho voglia di scrivere, di buttare giù qualcosa, ma non so cosa? Non sapendolo,sto facendo una pallosissima cronaca in tempo reale di me medesima.

Mi sfugge sempre il tasto della T, forse perché ho la sinistra più debole e quindi non calco abbastanza… interessante, davvero.

Ora, Il mio Opus è andato in stand-by, da solo, geniale, proprio indipendente.

Sto pensando ai fiori… che lento questo trasferimento alla chiavetta! Comunque, ho messo il basilico e la salvia (new entry!), il rosmarino è sempre vivo e vegeto che benedizione, lo adoro. Personalmente metterei il rosmarino ovunque, purché non sia pietanza dolce. Poi, ho preso un rampicante di cui non ricordo il nome, che farà fiori simil-stella di azzurro tenue: non vedo l’ora. Non chiedetemi i nomi dei fiori e delle piante, non ci capisco nulla, causa ignoranza gretta, ma amo prendermene cura. In primavera sento il richiamo della vita che nasce e sento il bisogno di metterci le mani, letteralmente. Vado sul sicuro, sempre con la paura di sbagliare, ma me la sono cavata bene. Adoro le piante aromatiche, mi piace usarle, mi piacciono le spezie, ma non sono un’invasata: quando serve, all’occorrenza, a proprio gusto.

Forse ci siamo, MI si è impiantato il programma di libreria virtuale un paio di volte, ma adesso ho visto che nella chiavetta stanno comparendo le cartelle. Bisogna salvare i files, con regolarità (senza bifidus), perché poi è inutile imprecare contro un pc che non risponde.

Mi sono annoiata da me peri ciò che sto pensando… è molto preoccupante.

Ho scoperto un sito davvero interessante, per chi come me ama i libri e mi sto divertendo a mettere le edizioni mancanti delle versioni italiane di certi titoli.

Ci si potrebbe chiedere: ma chi te lo fa fare di spendere tempo, per fare il bibliotecario senza compenso? Me lo chiedo anch’io, ma tanto compensi qua non se ne vedono lo stesso e pensare che possa tornare utile un lavoro che si sa fare, è già di per sé un buon risarcimento.

Io sono quella che programma, reimposta, esplora tutto ciò che ha a che fare con la tecnologia e perdo tempo a organizzare il pc, non parliamo della biblioteca virtuale : un gioiellino.

Tempo da perdere? Non direi e non potrei dirlo, ma quando posso, mi piace, mi distende e mi toglie da quei pensieri tristi, dalle preoccupazioni che non trovano soluzione, che io ci rimugini o meno.

Comunque, mi sono persa in questo sito a rivangare nella memoria i titoli letti in tempi dimenticati; è stato piacevole e mi è sembrato di riprovare le stesse sensazioni del momento preciso in cui affrontavo un certo libro, quello stato d’animo. Come accade con le canzoni, di cui oggi avrò la buona grazia di non parlare…

Vabbuò, l’operazione di salvataggio prosegue e io mi sa che mi butto su questo libro per ragazzine, senza alcun imbarazzo, davvero, e questo forse dovrebbe essere imbarazzante.